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Riprendere con uno sguardo al cambiamento

Riprendere con uno sguardo al cambiamento

A poco più di un mese dalla ripresa delle attività federali, abbiamo ritenuto interessante raccogliere alcune considerazioni del direttivo federale, grazie alla disponibilità di Marco Barattini, uno dei due vicepresidenti FIFD.
Il primo tema sul tavolo - dopo i continui rinvii e la perdurante incertezza che non hanno certo facilitato il lavoro della Commissione Campionati ed Eventi e del direttivo nazionale - è quello delle scelte di inizio stagione, in particolare la partenza con l’evento relativo alle qualificazioni per le manifestazioni europee per club. Barattini ci ricorda innanzitutto il prezioso lavoro fatto in questi due anni in termini formativi (corsi tecnici e dirigenti) e organizzativi all’interno di FIFD (commissioni, regolamenti)
Tornare alle competizioni è necessario soprattutto per dare la possibilità a affiliati e tesserati di mettere in campo tutto quello che abbiamo cercato di trasmettere in questi due anni. È sul campo da gioco che ci si confronta sia sul lato sportivo che sul lato organizzativo/gestionale. Era inoltre necessario pensare a un criterio il più possibile oggettivo che assegnasse il diritto di partecipazione ai Mondiali per Club 2022. Visto che non era possibile organizzare un vero e proprio campionato per tutte e tre le categorie, si è deciso di differenziare i percorsi, organizzando un torneo di qualificazione per maschile e femminile, mentre per la mixed si è pensato a un percorso un po’ più lungo anche facendo fede alle indicazioni programmatiche presentate a inizio mandato.
Per affrontare la nuova stagione, con tutte le indicazioni date dalla pandemia e considerando l’alto numero di partecipanti (soprattutto nei CIU mixed B), potrebbe sorgere qualche domanda sulla tenuta dell’organizzazione dei vari eventi, con format differenti e diversificati. Barattini non nega che la pandemia ci costringa oggi a necessarie regole e limitazioni, ma allo stesso tempo evidenzia come la pandemia ci permetta di cambiare prospettiva, traendo importanti e positive indicazioni per la gestione degli eventi federali futuri. “Personalmente ritengo che la grande indicazione (in termini organizzativi) che arriva da questa lunghissima pausa sia proprio rivedere il modello di gestione degli eventi. Penso si debba avviare un processo che porti ad un allungamento del calendario federale con una stagione agonistica da ottobre/novembre a fine maggio. La pandemia ci ha dimostrato che avere tappe di campionato con tante squadre contemporaneamente può essere controproducente: se per qualsiasi motivo dovesse saltare una giornata ci si troverebbe nella situazione di dover recuperare un alto numero di partite.
Non si tratta però solo di questioni organizzative. Nella maggioranza degli altri sport, chi si allena costantemente per partecipare ad un campionato federale si aspetta di essere impegnato sul campo con una certa continuità. Oggi effettivamente chi pratica l’Ultimate si allena tutto l’anno per giocarsi spesso buona parte della stagione in un paio di week end. “Penso – continua Barattini nella nostra chiacchierata – che un percorso più lungo porti anche a un livello tecnico generale più alto, dando maggior possibilità di confronto a tutti i nostri giovani. Si potrebbe pensare nel tempo ad un modello provinciale/regionale per le giovanili e ad un campionato nazionale vero e proprio per le serie maggiori, dove si gioca una volta in casa e una volta fuori casa, con lo stesso vantaggio/svantaggio del viaggio ed eventuale pernotto la sera prima di giocare."
Allo stesso tempo una riflessione va fatta anche sui raduni e le selezioni per le rappresentative nazionali. Sarebbe importante anche in questo caso dare continuità (es. un week end al mese ma organizzando raduni con meno partecipanti e facendo “girare” gli allenatori per visionare gli atleti durante il campionato): aumenterebbe sicuramente l’impegno per diversi atleti come di fatto in molti altri sport è la norma. “Più è alta la categoria di gioco e ovviamente più alto è l’impegno richiesto, non solo durante la settimana, ma anche nelle partite del weekend.”  
Concludiamo con una battuta sulle ultime Olimpiadi, che hanno visto debuttare sport inusuali come lo skateboard. È un buon auspicio per l’Ultimate?
Vedere nuovi sport alle Olimpiadi è un buon segnale, perché significa che il sistema è in movimento, in aggiornamento e non statico. Io sono ottimista, visto anche il grande lavoro che sta facendo la WFDF aumentando sempre il numero di nazioni affiliate (siamo arrivati a 100 nazioni affiliate). Sono però altrettanto realista: queste dinamiche, così come quelle del CONI, sono molto poco romantiche e spesso molto politiche”.